domenica 10 febbraio 2008

Perché un blog?

Perché «schegge postume»?

In fondo nella scrittura si cerca anche di superare la nostra finitezza di esseri umani, dialogando potenzialmente con le generazioni future quando noi saremo altrove. Inoltre i messaggi che lanceremo nella rete potrebbero non essere in sintonia con le tendenze dominanti del nostro tempo; tuttavia, essendo entrati in circolo, nulla vieta che potrebbero essere rispolverati e (magari) apprezzati in futuro (insomma postumi).

Forse sarà anche un modo per esorcizzare la paura della morte o per superare un'ansia generica, prendendo le distanze da tutto e da tutti, dalla vita terrena in senso lato. Forse questa condizione ci permetterà di sperare di poter essere noi stessi, senza maschere ed eccessivi pudori.


Chi partecipa al blog?

Avrei in mente di avviare un blog "aperto" agli interventi "intelligenti" e pertinenti potenzialmente di chiunque, naturalmente nel rispetto della legge e del galateo. Purtroppo sarò costretto a rivestire anche i panni del censore in caso di necessità.
Probabilmente, nei fatti, ci sarà una divisione, fra "autori" (che riceveranno un invito) e "commentatori" (chiunque voglia dire la sua su un post), anche se immagino capiterà che questi due ruoli possano sovrapporsi.


Chi partecipa al blog dovrà scrivere ogni giorno?

Non è necessario scrivere quotidianamente e neppure settimanalmente o a cadenza mensile. Quel che conta è scrivere testi (meglio se concisi) quando ne sentiamo la necessità. L’idea di un blog lento non mi dispiace affatto. ciò non vieta naturalmente che, se le condizioni lo richiederanno, potremo scrivere anche una dozzina di post al dì.






1 commento:

Anonimo ha detto...

mi piace lo spirito di questo blog che lancia ad una posterità, immediata o molto lontana nel tempo, una scheggia (mi viene in mente un frammento di stella) nell'universo della rete! certamente è un modo per esorcizzare la paura della morte, ma allo stesso tempo non ci allontana dal pensiero della morte, e questa vicinanza approfondisce e, in un certo senso, esalta il mio sentirmi viva! la scrittura, io trovo, è uno dei modi più efficaci che l'uomo abbia inventato per amplificare e far vibrare questo sentire se stessi nella vita!

"Non ami le pareti della tua/ stanza. Hai negli occhi i papaveri rossi/ in fuga. Il sorriso del giovane/ acrobata. Il trionfo/ di lui, o della tua/ vita quando torna primavera". SPenna