sabato 17 ottobre 2009

Il bullismo come stile politico-mediatico?

Ricordate le scuole medie? C’era sempre qualcuno che diventava bersaglio delle prese in giro, per il suo aspetto fisico, per il modo di vestirsi o per i suoi atteggiamenti. E c’era sempre un gruppo di bulletti, con un leader e i suoi scagnozzi. Battute come “sei più largo che alto”, o “sei più bello che intelligente”, erano solo l’inizio.
Il caso del giudice Mesiano, quello che nel Lodo Mondadori ha dato torto a Fininvest, fa riflettere ed è un unicum. “Ne sentirete delle belle, sul suo conto”, ha detto qualcuno. E infatti, le telecamere di Mediaset inseguono il giudice mentre cammina per la strada, come i bulletti che facevano i dispetti alle medie con le loro “vittime”.
Da Mediaset a Medie-set, potremmo dire.
La giornalista commenta tutto, in questo servizio “esclusivo”: è una stravaganza il fatto che, aspettando il barbiere, il giudice «fuma» e «non riesce a stare fermo». Continua: «guardatelo seduto su una panchina»… «ha il mocassino bianco e il calzino turchese»… Persino Antonio Ricci, l’ideatore di “Striscia la notizia”, dice sul Corriere.it che il video è demenziale, che ci vuole uno psichiatra per capire l’intenzione. «No alle bacchettate» è stata la reazione del direttore delle News di Mediaset. Anche questo ci riporta alle scuole medie: quando il bulletto offeso rifiuta le bacchettate dalla professoressa, sicuro che i “genitori” lo difenderanno.

2 commenti:

maria antonella galanti ha detto...

Nello stesso momento in cui tu lo scrivevi sul blog lo stavo casualmente commentando in maniera analoga su facebook con l'intento di passare poi in questo spazio.
E' raccapricciante.

antonio ha detto...

Mal comune meglio gaudio...
L'arte del rendere ridicoli chi ci minaccia è la strategia più vecchia che l'uomo abbia messo in campo per primeggiare! Se non riesco a dimostrare di essere migliore, o più semplicemente, se non riesco a dimostrare che tu sbagli, allora ti butto del fango addosso. Sarai ridicolo e i miei scagnozzi saranno pronti a ridere al cenno di un mio gesto.