lunedì 4 ottobre 2010

Il punto

Ieri pomeriggio ho fatto un salto a San Giovanni per rendermi conto dell’entità della manifestane del popolo viola. Neanche io ero al corrente che si fosse organizzato un nuovo No-B-Day. L’ho sentito al giornale radio sabato mattina. Non che faccia parte del movimento viola, ma che le cose in questo paese non vadano al meglio lo vedo chiaramente. Non appena ho potuto guardare oltre le mura che delimitano la piazza mi sono reso conto che l’affluenza era scarsa. Niente a che vedere col fiume interminabile di gente dello scorso dicembre e neppure con la più contenuta manifestazione di piazza del Popolo a marzo. Significa che la spinta propulsiva si è già esaurita? Può darsi, anche se non si può certo dire che la situazione sia migliorata.
Mandiamo truppe all’estero esponendo i soldati e mille rischi, ma possiamo in tutta coscienza affermare di riuscire a controllare il nostro territorio? Chi ha letto Gomorra o ha visto il film (che tra l’altro RaiTre ha trasmesso venerdì sera) si può rendere conto che zone del paese, alcune a poco più di cento chilometri da Roma, vivono un feroce medioevo di barbarie e violenza, dove il cittadino onesto è senza difese e senza dignità, zone che sembrano più lontane dalla civiltà (senso civico) e dalla democrazia dell’Africa nera o del nazismo di Hitler. Non entro nelle altre questioni: barzellette o quartierini offshore con tutto quello che si trascinano dietro. Mi limito a concludere con input positivi (o quasi).
Lo slogan della manifestazione: svegliati Italia!
L’intervento dell’ottimo Rodotà, che si rammarica della memoria (tragicamente) corta degli Italiani e invita tutti a fare un passo indietro, cioè a rinunciare a piccoli o grandi privilegi, per cambiare il paese.
E il sorprendente storico inglese Paul Ginsborg che in un periodo di grande, disperata fuga di cervelli, si dice fiero di essere diventato cittadino italiano.

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