sabato 27 giugno 2009

Berlusconi e le due Chiese


Qualche giorno fa il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, ha pubblicato un commento a tante lettere indignate dei suoi elettori, scrivendo tra l'altro: "Sull’operato del presidente del Consiglio oggi fanno riflettere certi silenzi 'pesanti', anche all’interno della stessa maggioranza. La Chiesa, però, non può abdicare alla sua missione e ignorare l’emergenza morale nella vita pubblica del Paese".

E ancora: "Il problema dell’esempio personale è inscindibile per chiunque accetta una carica pubblica. In altre nazioni, se i politici vengono meno alle regole (anche minime) o hanno comportamenti discutibili, sono costretti alle dimissioni. Perché tanta diversità in Italia?"

Di tutt'altro tenore, su Radio Maria, il commento di padre Livio Fanzaga - che nelle sue rassegne stampa ha come punti di riferimento fondamentali "Il Giornale" e "Il Foglio" - dice che la Chiesa fa bene a non pronunciarsi su quello che si dice a proposito del Presidente del Consiglio perché, quanto ai comportamenti che gli vengono attribuiti, è evidente che "gatta ci cova". Inoltre, i cristiani possono certo dire cosa è bene e male, ma sono chiamati alla misericordia e al perdono.
Notavo che, dei due loghi riportati nell'immagine, uno è rosso e l'altro azzurro. Notavo che ci sono due atteggiamenti molto diversi. Del resto Padre Livio ha sparato a zero su Obama e sul PD riguardo al caso Englaro, vedendovi - come in molte altre cose, ma a quanto pare non nelle ultimissime vicende dell'inchiesta di Bari - lo "zampino di Satana".

2 commenti:

bruno sales ha detto...

Esiste una profonda scissione all'interno della società italiana.
Non è vero, come ci vorrebbero far credere, che il 99 per cento degli italiani è d'accordo con l'attuale governo.
Ricordo che nelle elezioni dell'aprile 2008 la coalizione del centro-destra ha ottenuto il 46 per cento dei voti alla Camera e il 47 per cento al Senato: questo risultato, che le consente di governare, non le dà però alcun diritto di interpretare la volontà del 53-54 per cento degli italiani che ha espresso (e tuttora esprime) un giudizio politico differente.
Esistono due Italie, una che si conforma e una che protesta (anche se a quest'ultima viene negata la visibilità); ed esistono due Chiese, come nota acutamente Luca: una che strizza l'occhio al potere di oggi, l'altra che mantiene, o tenta di mantenere integra, la propria tensione morale.

enrico meloni ha detto...

La Chiesa è un mondo complesso. Esistono da tempi lontani diverse “anime” al suo interno. E i vertici tendono in genere a includere tutti (entro certi limiti), probabilmente per non perdere fedeli (basti pensare al caso di Milingo…). Ne hanno fatto parte personaggi come Bonifacio VIII, Alessandro Borgia, Torquemada, vescovi corrotti, papi guerrieri, cardinali al governo di uno stato fra i più potenti come Richelieu e Mazarino, ma troviamo anche degli illuminati come San Francesco, oppure i missionari gesuiti che tra i Guaranì del Paraguay mi sembra che fecero un buon lavoro realizzando un modello di società “comunista” e sottraendo gli indigeni dalla schiavitù (vedi il film “Mission”), troviamo inoltre Don Milani e i teologi della liberazione. A proposito, è da molto che non sento parlare di questi ultimi. So che c’erano stati dei dissapori con la Santa Sede, ma spero che si sia tutto ricomposto, considerando la recente riabilitazione dei vescovi negazionisti.