lunedì 29 giugno 2009

Potenzialità della rete

Volevo scrivere una considerazione ispirata dal commento di Luca (al post televisivo di Bruno) sull’educazione nelle scuole all’uso di internet, e poi, come talvolta succede, è venuto fuori un nuovo post. Venendo al dunque, bisogna tenere conto che molti insegnanti, soprattutto quelli più anziani, non sanno ancora usare il computer, altri riescono a malapena a scrivere un testo con word. Gliene dobbiamo fare una colpa? Per rispondere forse è bene ricordare che in cambio di uno stipendio da magazziniere (spesso raggiunto stabilmente dopo anni e anni di snervante, sottopagato, demotivante e penoso precariato) si richiedono attitudini e competenze da psicologo, assistente sociale, burocrate, mediatore culturale, tutore dell’ordine, esperto della propria disciplina e quant’altro.
Per migliorare la situazione della scuola occorrono (è ovvio, ma non per tutti…) investimenti, non tagli. Nel caso specifico andrebbero organizzati dei corsi “seri” a vari livelli, con incentivi alla frequenza. Purtroppo in molte realtà mancano fondi per attivarli.

La Rete non offre soltanto la possibilità “di rivedere e ricomporre in autonomia le tessere sparse di notizie e altri avvenimenti”, si rivela anche un mezzo sorprendente e rivoluzionario per trasmettere informazioni, conoscenze (etc. etc.) su larga scala e a costo zero. La qualità dipende dall’ “emittente”, dalle sue capacità e dalle sue intenzioni. L’indice di gradimento e il numero dei fruitori non è sempre prevedibile. Spesso è un’incognita, che a volte risulta sconcertante. A questo proposito faccio seguire alcune parti di un articolo apparso su “Repubblica” del 27 giugno.


Fred Fliggehorn, 16 anni, è il nuovo re di YouTube
Vive in solitudine nel Nebraska, il suo canale web ha picchi da 45 milioni di persone. "Una tv da ragazzi fatta da un ragazzo"
di GABRIELE DI MATTEO

Il suo mito è Jim Carrey, la sua balia YouTube, il suo nome d'arte Fred, il suo piatto preferito si chiama "Tv Dinner", orrendo vassoio di cibo surgelato da sbattere nel microonde, vive in solitudine a Columbus, nell'agricolo Nebraska eppure l'audience del suo canale web
ha picchi di 45 milioni di persone, pari a quattro festival di Sanremo e i suoi video, in totale, sono stati visti 250 milioni di volte. Edita da solo un sorta di "tv dei ragazzi fatta da un ragazzo" e con le sponsorizzazioni ha superato i 100.000 dollari di reddito. Quest'anno gli organizzatori del Festival Internazionale della pubblicità di Cannes, rappresentato in Italia da Sipra/Rai, lo hanno invitato come esempio di un nuovo modo di comunicare con investimenti prossimi allo zero.
(…)
Il Los Angeles Time lo ha descritto come simbolo di una generazione "imperscrutabile" cresciuta sulle chat line, isolata dal mondo reale, tanto che Fred, il suo personaggio, tra le praterie del Nebraska e le mucche solitarie, vive in una realtà orrenda. La madre è alcolizzata e drogata, il padre giace nel braccio della morte di una prigione, Judi, la ragazzina che lui ama in segreto lo detesta e lo perseguita durante le lezioni e allora Fred esasperato, al limite di una crisi di nervi, accende la videocamera e si mette a raccontare la sua angoscia non priva di guizzi di ironia: una volta si tuffa nella piscinetta di plastica, un'altra si candida a presidente degli Stati Uniti.
(…)
Il suo milione di iscritti alla sua pagina di MySpaces sono manna per le aziende che vogliono raggiungere i nuovi teen agers, una generazione che passa più tempo sul web che in tv. Nella blogosfera Fred si è fatto anche dei nemici: Robert Scoble, uno studioso del web, lo definisce "il punto più basso dell'espressione in rete, che fa ridere per generare traffico". Ha girato e messo in rete il suo primo video all'età di sei anni ma definirlo il Mozart di Internet forse è esagerato, di sicuro, però, Fred è un modello di business che sta rivoluzionando le regole della comunicazione. (...)

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