lunedì 7 aprile 2008

Count down

Una sorta di conto alla rovescia silenzioso mi accompagna, quotidianamente, negli ultimi giorni. Una sensazione di trepidazione e di attesa, leggera, sospesa, incolore. Quasi un lievissimo fruscio di fondo, che si manifesta disturbando il suono dei pensieri diurni e alterando la forma dei miei sogni notturni. No, non è un qualcosa di doloroso. Forse solo un po’ fastidioso, nella sua insistenza.

So di cosa si tratta.

Tra pochi giorni sarò il protagonista, insieme a milioni di miei consimili, di uno ‘spettacolo di arte varia’ (come direbbe Paolo Conte), quando i riflettori si accenderanno per illuminare la scena.

Sarà uno spettacolo. Sarà un rito. Sarà il trionfo di uno dei simboli più importanti della nostra democrazia.

E’ strano come io, in questi ultimi giorni, non provi più angoscia, né terrore, né disperazione. Forse dovrei. Forse dovremmo.

So cosa attendo.

Che si faccia buio in sala. Che tutti facciano silenzio. Che lo spettacolo abbia inizio.

Io, nonostante tutto, sono pronto.

1 commento:

enrico meloni ha detto...

Le tue esternazioni mi comunicano, nonostante tutto, una fiducia/speranza nella nostra democrazia, che pur con tutti i suoi limiti resta finora l'unica via praticabile. E' vero che erano altri tempi, ma mica saranno stati tutti citrulli i padri della repubblica?... E' vero che lo stato non riesce a controllare pienamente il territorio di tre regioni e mezzo, ma il nostro compito dovrebbe essere quello di recuperarle e forse qualcuno ci sta provando. Pensate se domani tutti gli insegnanti del paese dicessero all'unisono ai loro alunni: la democrazia è un illusione, non esiste, non è mai esistita e non c'è nessuna speranza che si realizzi in futuro... Cosa accadrebbe? Penso che molto prima di quanto si immagini, la penisola sarebbe attraversata da orde di giovanissimi naziskin o pseudo tali. Sarebbe meglio di adesso?... C'è chi è pronto a giurare che durante il ventennio la vita era migliore.