venerdì 15 gennaio 2010

La musica di Orfeo


Sull'onda delle note di Antonella, è approdato nei miei ricordi il mito di Orfeo. Un antico cantautore della Tracia, che con la sua musica straordinaria poteva ammansire le belve più feroci e addirittura muovere le montagne. Dunque sembrerebbe che tramite il suo canto e le corde della sua lira potesse entrare in sintonia con gli elementi della natura. Al solito le versioni del mito sono varie ma tutte sembrano convergere sul nucleo centrale della storia: la meravigliosa musica di Orfeo non solo mette d’accordo tutti gli esseri viventi, minerali compresi, ma riesce anche a dialogare e persuadere le forze ultraterrene nonché ad aprirsi un varco attraverso l’inconoscibile mistero della morte. Difatti Orfeo incanta nientemeno che Caronte e Cerbero, poi tramite Persefone, convince Ade, il dio degli Inferi, a restituire alla vita la bella Euridice, precocemente defunta. Si sa che Ade porrà una condizione: Orfeo deve precedere la sua amata lungo tutto il percorso fino alle porte dell’Averno senza mai voltarsi verso di lei. Ma quando ormai sembra avercela fatta il valente cantautore non può fare a meno di voltarsi…
Il mito sembra volerci suggerire che la buona musica ispirata (di qualunque genere sia), oltre che metterci in sintonia con il mondo, può superare anche il muro invalicabile della morte, degli inferi, forse anche di quell'inferno che spesso gli uomini creano per i loro simili e per se stessi convivendo su questo bel pianeta. Però attenzione, conclude il mito, la musica da sola può molto, ma non risolve tutto se non viene sostenuta dalla volontà di raggiungere uno scopo e di rispettare fino in fondo un patto condiviso.

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