venerdì 24 ottobre 2008

Le parole sono importanti?

Ieri il premier ha affermato che avrebbe fatto intervenire la polizia per stroncare le occupazioni degli studenti, che protestano contro la ormai famigerata legge 133. Affermazione che in un momento così complesso non contribuisce a rasserenare gli animi, e infatti non ha trovato accoglienza favorevole neppure all'interno della sua coalizione.
Ma non sono tanto le sue parole di ieri ad essere sconcertanti. Oggi a Pechino smentisce (forse per non essere assimilato al totalitarismo cinese): "Polizia negli atenei? Mai detto. Sono i giornali che, come al solito, travisano la realtà". Delle due l’una: colui che ci governa soffre di una severa amnesia, oppure è convinto, a ragione, che la maggioranza degli Italiani si lascia manipolare in modo così assurdo. Se fosse vera la seconda ipotesi, avrebbe senso parlare di democrazia nel senso tradizionale del termine?...

4 commenti:

bruno sales ha detto...

Anch'io sono rimasto incredulo nell'apprendere della smentita, tanto più che avevo ascoltato (e visto)ripetutamente sul piccolo schermo il premier, mentre esplicitava il riferimento a un 'intervento delle forze dell'ordine'.
Avrebbe potuto giustificarsi affermando di avere ecceduto nei toni, o specificando le situazioni nelle quali le 'forze dell'ordine' sarebbero intervenute.
Niente di tutto questo, bensì una totale rimozione della realtà.
Comunque, per non correre rischi, anch'io dichiaro di non aver scritto quello che ho scritto.

carlo santulli ha detto...
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carlo santulli ha detto...

Gli italiani si lasciano manipolare, specialmente dalla televisione, che ha un'importanza eccessiva, ipertrofica nelle vite di molti di noi. Berlusconi e' un prodotto di questo sistema, basato sul fatto che la verita' non e' cio' che si dice, ma cio' che si afferma di aver detto, nello strumento, la TV, che rappresenta la "fonte" privilegiata d'informazione.
E lo stato, non solo in Italia a dire il vero, privilegia questo stato di cose, nel momento in cui perseguita con lettere, minacce, ecc., chi dichiara di non avere la TV, mentre per esempio si guarda bene dall'ingerirsi se una casa non ha il riscaldamento funzionante, impianti elettrici od idraulici efficienti, ecc., che sono molto piu' importanti per una vita dignitosa.

maria antonella galanti ha detto...

Enrico mi ha battuto sul tempo: volevo anch'io scriverne stanotte.
Poi volevo commentare e mi sono ripromessa di farlo oggi: ma Bruno e Carlo hanno già scritto quello che volevo scrivere io.
Aggiungo solo una domanda:
Chissà se la ministra negherà di aver detto, tra le risate di molti, "sotto l'egìda" anziché "sotto l'égida"! Per essere una che si picca di garantire la dignità dell'istruzione pubblica non c'è male davvero!