mercoledì 29 ottobre 2008

Parola d'onore


Grazie a tutti per i commenti. Aggiungo soltanto che poiché l’esempio viene dall’alto, da un ipervincente, forse molti si sentono e si sentiranno incoraggiati a dire e smentire bellamente, come se fosse la cosa più normale. Forse alcuni (penso ai più giovani) lo faranno addirittura inconsapevolmente, senza malizia. Se l’atavico valore della “parola”, della stretta di mano che aveva il peso di un contratto indelebile, decade vertiginosamente o non esiste già più come valore condiviso, le relazioni tra persone, organismi, nazioni, saranno migliori? Chi se ne gioverà?...
Dopo gli ultimi sondaggi che vedono in forte calo i consensi al governo, senza che l’opposizione abbia fatto dei passi avanti, qualcuno ha detto che la pancia dell’Italia ribolle di rabbia. Probabilmente, in questo fluido marasma, la rabbia è anche generata da un vuoto di punti di riferimento certi, da una decisa difficoltà ad affidarsi. Il bisogno inestinguibile di fiducia, in un tempo di forti cambiamenti esterni, globali, può essere alimentato (forse soltanto) dall’onestà e dalla coerenza negli uomini, siano singoli o raggruppati in ogni sorta di associazione.

2 commenti:

bruno sales ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
bruno sales ha detto...

E' vero, siamo tutti assetati di fiducia.
Per questo veniamo facilmente plagiati dagli ipervincenti, che ci assicurano l'eliminazione degli spreconi, dei fannulloni, dei clandestini, dei disoccupati, degli scontenti, degli improduttivi...