martedì 7 ottobre 2008

Una piccola valanga...


…ha scosso alla fine di settembre le pacifiche valli dell'Alto Adige.

I fatti. Intorno alla metà dello scorso settembre la Società Latemar Carezza S.r.l. è ormai pronta ad avviare i lavori per la realizzazione del progetto di un nuovo impianto sciistico alle pendici del monte Catinaccio (Latemar). Per fare posto all’impianto dovrà essere aperto uno squarcio colossale nel cuore di uno dei più bei paesaggi delle Dolomiti, invadendo un’area già destinata a essere inclusa nel Patrimonio naturale mondiale UNESCO. L’impianto, inoltre, dovrà essere dotato di 170 cannoni da neve, a loro volta alimentati da un bacino artificiale di 100.000 metri cubi, che verrà scavato nelle vicinanze.
Il progetto risulta in aperta violazione delle norme in vigore nella provincia di Bolzano, che vietano la realizzazione di nuovi impianti sciistici, ma la Società Latemar tenta di aggirare la normativa affermando che il progetto costituisce solo un “allargamento” di un impianto esistente.

La valanga. Il 23 settembre viene indetta una petizione on-line (sul sito http://www.firmiamo.it/procatinaccio) per protestare contro il progetto. Appena una settimana dopo, il 30 settembre, nel corso di una movimentata seduta del Consiglio Provinciale di Bolzano, il gruppo dei Verdi presenta una mozione contraria all’avvio dei lavori per la nuova pista.
Nonostante l’opposizione in aula da parte di alcuni consiglieri, che ne chiedono l’inammissibilità, la mozione viene infine votata e, a sorpresa, passa con 23 voti a favore e 2 contrari (più due astenuti). Il Consiglio approva così la risoluzione finale che impegna la Giunta provinciale a non autorizzare la realizzazione del nuovo impianto.

Una piccola grande valanga, dunque, purtroppo rimasta in sordina e di fatto priva di eco sui quotidiani nazionali. Eppure, per una volta, il denaro, il potere, l’arroganza, non sono riusciti a vincere. Al loro posto hanno vinto la natura, l’umanità e, forse, anche il buon senso.

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