giovedì 6 novembre 2008

l'esorcista nello spogliatoio

Sulla Gazzetta dello Sport del 4 novembre, a pagina 21, si legge che una squadra di serie B, il Modena, attualmente ultima in classifica, ha invitato un sacerdote a benedire, prima della partita, il proprio spogliatoio (per allontanare negatività) e quello dell'arbitro (per evitare che succedano altri errori arbitrali)...
In tanti portano amuleti e aggeggi portafortuna e mi sembra che faccia parte del nostro essere animali simbolici il fatto che associamo a certi oggetti o luoghi o gesti un significato speciale, un'aura quasi magica, un influsso positivo su di noi... Ma quella notizia mi ha colpito in modo particolare, forse per come la 'solennità' di un gesto codificato in un registro 'serio' quale la benedizione venga facilmente trasferita in una cornice diversa e tutto sommato - mi pare - profana, come quella dello stadio e del mondo del calcio professionistico contemporaneo.

1 commento:

maria antonella galanti ha detto...

Quello che colpisce, poi, è che la notizia appaia sulla Gazzetta dello Sport; un giornale tecnico, a quanto ne so.
Mi ha sempre fatto riflettere che nella mia città, in occasione di un gioco tradizionale che risale a secoli fa e che ogni giugno la divide in due grandi fazioni, una al di qua e una al di là del fiume, ciascuna delle due squadre riceva una particolare benedizione (nello stesso momento, cioè il pomeriggio prima della battaglia) e chieda di essere sostenuta verso la vittoria in due chiese ubicate, anch'esse, una al di qua e una al di là del fiume. Che scorre in mezzo, indifferente.